I percorsi degli Istituti Tecnici sono parte integrante del secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione di cui all’articolo 1 del Decreto Legislativo 17 ottobre 2005, n 226, come modificato dall’articolo 13 della Legge 2 aprile 2007, n. 40.
Gli Istituti Tecnici costituiscono un’articolazione dell’istruzione tecnica e professionale dotata di una propria identità culturale, che fa riferimento al profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione di cui all’articolo 1, comma 5 del Decreto Legislativo n. 226/05.
L’identità degli Istituti Tecnici è connotata da una solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico, in linea con le indicazioni dell’Unione Europea.
Costruita attraverso lo studio, l’approfondimento, l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico, tale identità
è espressa da un numero limitato di indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese.
I percorsi degli Istituti Tecnici si articolano in un’area di istruzione generale comune e in aree di indirizzo.
L’area di istruzione generale ha l’obiettivo di fornire agli studenti la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione: asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.
Le aree di indirizzo hanno l’obiettivo di far acquisire agli studenti conoscenze sia teoriche e applicative – spendibili quindi in vari contesti di vita, di studio e di lavoro – sia cognitive, quindi idonee alla risoluzione di problemi, alla gestione autonoma di sé in ambiti caratterizzati da innovazioni continue e alla progressiva assunzione di responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti.
I risultati di apprendimento attesi a conclusione del percorso quinquennale consentono agli studenti di inserirsi nel mondo del lavoro, di accedere all’università, al sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore, nonché ai percorsi di studio e di lavoro previsti per l’accesso agli Albi delle professioni tecniche, secondo le norme vigenti in materia.
I nuovi ordinamenti del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione di cui al Decreto Legislativo n. 226/05, che hanno avuto attuazione dall’anno scolastico 2010/11, sono fondati sul principio dell’equivalenza formativa di tutti i percorsi, al fine di valorizzare i diversi stili di apprendimento degli studenti e di dare una risposta articolata alle domande del mondo del lavoro e delle professioni.
La diversificazione dei percorsi di istruzione e formazione ha lo scopo di valorizzare le diverse intelligenze e vocazioni degli studenti,
anche per prevenire i fenomeni di disaffezione allo studio e la dispersione scolastica, ferma restando l’esigenza di garantire a ciascuno la possibilità di acquisire una solida e unitaria cultura generale per divenire cittadini consapevoli, attivi e responsabili.
Nel quadro sopra delineato, il rilancio dell’istruzione tecnica si fonda sulla consapevolezza del ruolo decisivo della scuola e della cultura nella nostra società, non solo per lo sviluppo della persona, ma anche per il progresso economico e sociale; richiede perciò il superamento di concezioni culturali fondate su un rapporto sequenziale tra teoria e pratica, e sul primato del sapere teorico.
Per diventare vere scuole dell’innovazione, gli Istituti Tecnici sono chiamati ad operare scelte orientate al cambiamento e, allo stesso tempo, a favorire attitudini all’autoapprendimento, al lavoro di gruppo e alla formazione continua.
Sono necessari, quindi, l’utilizzo di metodi induttivi, di metodologie partecipative, di una intensa e diffusa didattica di laboratorio, da estendere anche alle discipline dell’area di istruzione generale.
Di fondamentale importanza, inoltre, sarà l’attuazione di attività progettuali e di PCTO, per sviluppare il rapporto col territorio e le sue risorse formative in ambito aziendale e sociale.
Considerare gli Istituti Tecnici come scuole dell’innovazione significa quindi intendere questi istituti come un laboratorio nel quale sperimentare il proprio futuro, capaci di trasmettere agli studenti la curiosità, il fascino dell’immaginazione e il gusto della ricerca, del costruire insieme, di proiettare nel futuro il proprio impegno professionale per una piena realizzazione sul piano culturale, umano e sociale.
I percorsi degli Istituti Tecnici sono caratterizzati da spazi di flessibilità per ciascun indirizzo, al fine di soddisfare le esigenze poste dall’innovazione tecnologica e dai fabbisogni espressi dal mondo del lavoro e dal territorio.
A tal fine, gli Istituti Tecnici organizzano specifiche attività formative nell’ambito della propria autonomia didattica, organizzativa e di ricerca e sviluppo.
Gli aspetti tecnologici e tecnici sono presenti fin dal primo biennio, attraverso l’apprendimento di conoscenze di base.
Nel secondo biennio, le discipline di indirizzo assumono connotazioni specifiche in una dimensione politecnica, con l’obiettivo di far raggiungere agli studenti, nel quinto anno, una adeguata competenza professionale di settore, idonea anche per la prosecuzione degli studi a livello universitario, con particolare riferimento alle professioni tecniche.
Il secondo biennio e il quinto anno costituiscono, quindi, un percorso unitario per accompagnare e sostenere le scelte dello studente nella costruzione progressiva del suo progetto di vita, di studio e di lavoro.
Le metodologie sono finalizzate a valorizzare il metodo scientifico e il pensiero operativo, ossia ad analizzare e risolvere problemi;
• a educare al lavoro cooperativo per progetti;
• orientare a gestire processi in contesti organizzati.
Le metodologie educano, inoltre, all’uso di modelli di simulazione e di linguaggi specifici, strumenti essenziali per far acquisire agli studenti i risultati di apprendimento attesi a conclusione del quinquennio.
Gli stage, i tirocini e i PCTO sono strumenti didattici fondamentali per far conseguire agli studenti i risultati di apprendimento attesi e per attivare un proficuo collegamento con il mondo del lavoro, compreso il volontariato ed il privato sociale.
A conclusione dei percorsi degli Istituti Tecnici, gli studenti – attraverso lo studio, le esperienze sia di laboratorio che in contesti reali, la disponibilità al confronto e al lavoro cooperativo – sono in grado di:
- agire in base ad un sistema di valori coerenti con i princìpi alla base della Costituzione, a partire dai quali saper valutare fatti e ispirare i propri comportamenti individuali e sociali.
- utilizzare gli strumenti culturali e metodologici acquisiti per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni e ai suoi problemi, anche ai fini dell’apprendimento permanente.
- padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti (sociale, culturale, economico, scientifico, tecnologico).
- stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro.
- utilizzare la microlingua delle lingue straniere previste dai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti di studio e di lavoro.
- individuare ed utilizzare le moderne forme di comunicazione visiva e multimediale, con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.
- utilizzare, in contesti di ricerca applicata, procedure e tecniche per trovare soluzioni innovative e migliorative, in relazione ai campi di competenza.
- essere consapevole del valore sociale della propria attività, partecipando in modo responsabile alla vita civile e culturale a livello locale, nazionale e comunitario.
I percorsi degli Istituti Tecnici si concludono con un Esame di Stato, secondo le vigenti disposizioni sugli esami conclusivi dell’istruzione secondaria superiore.
Le prove per la valutazione periodica e finale e per gli Esami di Stato sono definite in modo da accertare la capacità dello studente di utilizzare conoscenze e competenze acquisite nel corso degli studi in contesti applicativi.
A tal fine, con riferimento a specifiche competenze relative alle aree di indirizzo, le commissioni di esame si possono avvalere di esperti del mondo economico e produttivo con documentata esperienza nel settore di riferimento.
Al superamento dell’Esame di Stato conclusivo dei percorsi degli Istituti Tecnici, viene rilasciato il Diploma di Istruzione
Tecnica, indicante l’indirizzo seguito dallo studente e le competenze acquisite.
Il predetto diploma costituisce titolo necessario per l’accesso all’università e agli istituti di alta formazione, fermo restando il valore del diploma medesimo a tutti gli altri effetti previsti dall’ordinamento giuridico.