HarmonyEurope: Celebrazione del Canto Polifonico e dell’Unità Europea

Una settimana di voci, tradizioni e cultura tra Portogallo e Italia

L’Europa è un mosaico di culture, lingue, melodie; è in questa ricchezza che affondano le sue radici più profonde, ed è questo che abbiamo sperimentato con pienezza durante la mobilità Erasmus+ che ha visto la partecipazione di un gruppo di adulti portoghesi della cooperativa CAISA (Cooperativa de Artes, Intervenção Social e Animação) provenienti da Guimarães. Arrivati in Italia, nella splendida cornice di Grottammare e San Benedetto del Tronto, i nostri ospiti hanno portato con sé la forza del canto polifonico, affiancata dal desiderio di scambio, dialogo e costruzione comune.

1. L’idea e il progetto

Il progetto, intitolato “HarmonyEurope”, ha come obiettivo quello di valorizzare il canto polifonico come patrimonio culturale europeo, stimolare la cooperazione interculturale e promuovere la cittadinanza attiva. Per il gruppo portoghese, si è trattato non solo di presentare il proprio repertorio tradizionale, ma anche di ascoltare, apprendere, e intrecciare le proprie corde vocali con quelle italiane, creando ponti di memoria, identità e umanità.

2. L’accoglienza a Grottammare: ruolo dell’Alma Academy Liszt Music Art

Fondamentale è stato l’apporto dell’Alma Academy Liszt Music Art, guidata da Alceste Aubert, che ha offerto spazi, strutture e disponibilità affinchè questa esperienza fosse non solo possibile ma feconda. L’accoglienza non si è limitata a un gesto formale: c’è stata apertura autentica verso la scoperta reciproca, verso la costruzione condivisa. Attraverso l’Academy, musica e scuola si sono fuse, generando momenti in cui il canto non era mero esercizio artistico, ma anche educativo, sociale, umano.

3. Incontro con la scuola LOVISS: intergenerazionalità e dialogo

Uno dei momenti più intensi è stato l’incontro con gli studenti della scuola LOVISS. Gli adulti di CAISA hanno presentato il loro progetto, illustrato le origini del canto polifonico, spiegato il valore della memoria musicale nelle comunità, e mostrato come le tradizioni possano diventare ponti verso il futuro. Gli studenti italiani non sono stati semplici spettatori: hanno partecipato, hanno chiesto, hanno ascoltato e talvolta cantato insieme. È stato un dialogo tra generazioni: con domande, curiosità, e riflessioni che hanno reso evidente come la musica possa far nascere responsabilità, senso dell’appartenenza, apertura verso chi è differente.

4. Un gesto simbolico: il concerto in riva al mare a San Benedetto del Tronto

Cantare davanti al mare non è solo scenografia: è esperienza sensoriale, è metafora. Le onde, il vento, la luce del pomeriggio, il profumo della salsedine: tutto concorreva a trasformare il canto in gesto simbolico, quasi sacro, di fusione con la natura e con la storia. In quel momento, il gruppo portoghese non solo offriva voce, ma riceveva: la bellezza del luogo, l’ospitalità delle persone, il calore del pubblico. È stato un concerto “spontaneo” ma carico di significato: per chi cantava, per chi ascoltava, per chi vive quei luoghi ogni giorno.

5. Verso una collaborazione duratura: progetti futuri

La mobilità Erasmus+ non è stata pensata come evento isolato, ma come seme. È già in cantiere un progetto di co-creazione comunitaria, che coinvolgerà direttamente le comunità sia di Guimarães che di Grottammare. L’idea è di cementare un percorso continuativo, che non si limiti a spettacoli ma che coinvolga formazione, laboratori, scambio di repertori, composizione condivisa, partecipazione civica. In questo modo, il canto polifonico diventa mezzo di cittadinanza europea, non solo patrimonio culturale.

6. Il valore educativo per la scuola LOVISS

Per LOVISS, ospitare questo tipo di progetto significa molto più che aprire le porte a un evento: significa offrire agli studenti esperienze che li formano come persone globali. significa:

  • educare all’ascolto: capire culture, lingue, mondi diversi
  • sviluppare empatia: immaginare l’altro, riconoscersi in un canto che non è il proprio ma che può diventare familiare
  • costruire identità europea: non come idea astratta, ma come esperienza concreta, fatta di voci, incontri, condivisione

Gli alunni che partecipano o assistono a queste iniziative porteranno dentro di sé semi di curiosità, aperture, consapevolezza del fatto che il mondo è più ampio, ma anche che la diversità è una risorsa.

7. Il canto polifonico come ponte culturale

Cos’è il canto polifonico se non un intreccio? Di voci, di melodie, di tempi e ritmi che si muovono su piani diversi ma convergono per creare armonia. È la musica che esprime moltitudine: ciascuna linea vocale è autonomia, ma insieme diventano tessuto unico. È metafora potente per l’Europa: comunità molteplici – lingue, tradizioni, storie – che si riconoscono uguali nella dignità, distinte nella varietà, unite dalla volontà di comprendersi e dialogare.

8. Conclusione: più che musica, memoria e speranza

La settimana trascorsa con la delegazione di Guimarães è stata — e continua ad essere — molto più di uno scambio musicale. È un’esperienza umana, culturale, educativa, un cammino che intreccia memoria e attualità, che guarda al futuro con fiducia. Ogni nota, ogni applauso, ogni sguardo, ogni incontro costruisce la memoria culturale europea in cui ciascuno può mettere la sua voce.

Per LOVISS, per CAISA, per tutti noi, questo progetto è testimonianza che il futuro si costruisce insieme, nella voce comune che nasce dalle voci diverse.